Questo post è dedicato al "fenomeno
strapon". Da tempo, da secoli, lo strapon, detto anche cintura fallica, è
usato prevelentemente tra donne e ragazze a cui piace divertirsi tra
loro, di fatto fino a pochi anni addietro lo strapon veniva visto come
un giocattolo sessuale prettamente tipico dei rapporti lesbo. Certo,
ancora oggi è un utile e insostituibile articolo, eccitantissimo anche a
livello psicologico del mondo lesbico, ma
ogni giorno che passa lo vede prendere sempre più piede nei rapporti donna-uomo.
E' innegabile che la maggior parte dei maschi coltiva segretamente la curiosità di essere
penetrato,
spesso questa curiosità è subordinata al desiderio di essere dominati
da una figura femminile (qualcosa di vagamente legato al mito delle
amazzoni), sta di fatto che
sempre più volte "emerge" dal buio
questo desiderio e prende forma reale grazie ai numerosi modelli di
strapon esistenti. E ci sono altrettante donne, mogli, fidanzate,
amiche, a cui l'idea di profanare analmente il proprio amante o
compagno, stuzzica. Lo scoglio principale, sopratutto per gli uomini, è
il concetto mentale (da bar) che fa equivalere colui che viene penetrato
ad un omosex. Orbene, tale equazione è piuttosto
errata, in quanto
la stimolazione anale è un concetto sensoriale a se stante, mentre
gradire e cercare il contatto con lo stesso sesso è un assetto sessuale
molto più complesso e diverso. Detta in parole povere, se ti fai
penetrare con qualcosa, o da solo o con l'ausilio della compagna, non
sei di certo omosessuale, mentre al contrario ci sono moltissimi uomini
con inclinazioni gay che d'acchito cercano il contatto "chimico"(quindi
odori e sapori) prettamente maschili ma che magari non hanno mai cercato
come ingrediente principale la penetrazione anale.
Il nostro
consiglio è di venirci a trovare, nella massima discrezione e
professionalità possiamo spiegare, sopratutto alle amiche clienti, come
mettere in pratica questo gioco che ormai sta dilagando da tempo anche
in terra Italiana.
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